29/03/07

Convegno su Federalismo Fiscale Autonomia Locale

Si pubblicano a seguito i dati relativi al Convegno del 17 febbraio 2007:





LOCANDINA

CONVEGNO tra Amministratori per rilanciare sostanzialmente il processo di attuazione del titolo V della Costituzione, coniugando quindi lo sviluppo delle risorse del territorio regionale con i principii dell’Autonomia Locale.

17 febbraio ore 9.15
Teatro Piemont di Perosa Argentina

INTRODUCE Giovanni Laurenti, Sindaco di Perosa Argentina, con lettura della Carta di Chivasso e breve analisi politica

INTERVENTI di:

Sergio DEORSOLA - Assessore Regionale

Lido RIBA - UNCEM Piemonte

Celeste MARTINA - ANCI

Umberto D'OTTAVIO - Lega Autonomie

Dibattito e interventi del pubblico

CONCLUDE

Onorevole Giorgio MERLO.

  • Intervento di Giovanni Laurenti Sindaco di Perosa

"Benvengu en Peirouzo.

Ecco il mio saluto a tutti voi. Un saluto in patuà, la nostra identità linguistica più antica. Ed ora diamo il via al convegno. Per prima cosa voglio leggere un testo che inquadra il problema intorno al quale si svolgeranno i lavori ed il dibattito. Non è un testo di oggi. Non è un testo leghista o di parte. E' stato scritto il 19 dicembre 1943 ed è noto come la CARTA DI CHIVASSO

TESTO DELLA DICHIARAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DELLE POPOLAZIONI ALPINE redatta a conclusione di un convegno clandestino tenutosi in Chivasso il 19 - 12 - 1943 e firmata dai RESISTENTI Emile Chanoux, Ernesto Page, Gustavo Malan, Giorgio Peyronel, M. A. Rollier, Osvaldo Coisson.

Noi popolazioni delle valli alpine CONSTATANDO che i venti anni di mal governo livellatore ed accentratore sintetizzati dal motto brutale e fanfarone di "Roma doma" hanno avuto per le nostre valli i seguenti dolorosi e significativi risultati:

a) OPPRESSIONE POLITICA attraverso l'opera dei suoi agenti politici ed amministrativi (militi, commissari prefetti, federali, insegnanti), piccoli despoti incuranti ed ignoranti di ogni tradizione locale di cui furono solerti distruttori;

b) ROVINA ECONOMICA per la dilapidazione dei loro patrimoni forestali ed agricoli, per l'interdizione della emigrazione con la chiusura ermetica delle frontiere, per l'effettiva mancanza di organizzazione tecnica e finanziaria dell'agricoltura, mascherata dal vasto sfoggio di assistenze centrali, per la incapacità di una moderna organizzazione turistica rispettosa dei luoghi, condizioni tutte che determinano lo spopolamento alpino;

c) DISTRUZIONE DELLA CULTURA LOCALE per la soppressione della lingua fondamentale locale, laddove esiste, la brutale e goffa trasformazione dei nomi e delle iscrizioni locali, la chiusura di scuole e di istituti locali autonomi, patrimonio culturale che è anche una ricchezza ai fini della emigrazione temporanea all'estero;

AFFERMANO

a) che la libertà di lingua come quella di culto è condizione essenziale per la salvaguardia delle personalità umane;

b) che il federalismo è il quadro più adatto a fornire le garanzie di questo diritto individuale e collettivo e rappresenta la soluzione del problema delle piccole nazionalità e la definitiva liquidazione del fenomeno storico degli irredentismi, garantendo nel futuro assetto europeo l'avvento di una pace stabile e duratura;

c) che un regime Federale repubblicano a base regionale e cantonale è l'unica garanzia contro un ritorno della dittatura, la quale trovò nello stato monarchico accentrato italiano lo strumento già pronto per il proprio predominio sul paese;

fedeli allo spirito migliore del Risorgimento

DICHIARIAMO quanto segue:

A) AUTONOMIE POLITICHE AMMINISTRATIVE

1) nel quadro generale del prossimo stato italiano che economicamente ed amministrativamente auspichiamo sia organizzato con criteri federalistici, alle valli alpine dovrà essere riconosciuto il diritto di costituirsi in comunità politico - amministrative autonome sul tipo cantonale;

2) come tali ad esse dovrà comunque essere assicurato, quale che sia la loro entità numerica, almeno un posto nelle assemblee legislative regionali e cantonali;

B) AUTONOMIE CULTURALI E SCOLASTICHE. Per la loro posizione geografica di intermediarie tra diverse culture, per il rispetto delle loro tradizioni e della loro personalità etnica e per i vantaggi derivanti dalla conoscenza di diverse lingue, nelle valli alpine deve essere pienamente rispettata e garantita una particolare autonomia culturale linguistica consistente nel:

1) diritto di usare la lingua locale, là dove esiste, accanto a quella italiana, in tutti gli atti pubblici e nella stampa locale;

2) diritto all'insegnamento della lingua locale nelle scuole di ogni ordine e grado con le necessarie garanzie nei concorsi perchè gli insegnanti risultino idonei a tale insegnamento. L'insegnamento in genere sarà sottoposto al controllo o alla direzione di un consiglio locale;

C) AUTONOMIE ECONOMICHE. Per facilitare lo sviluppo dell'economia montana e conseguentemente combattere lo spopolamento delle vallate alpine, sono necessari:

1) un comprensivo sistema di tassazione delle industrie che si trovano nei cantoni alpini (idroelettriche, minerarie, turistiche, di trasformazione, ecc) in modo che una parte dei loro utili torni alle vallate alpine, e ciò indipendentemente dal fatto che tali industrie siano o meno collettivizzate;

2) un sistema di equa riduzione dei tributi, variabile da zona a zona, a seconda della ricchezza del terreno e della prevalenza di agricoltura foreste o pastorizia;

3) una razionale e sostanziale riforma agraria comprendente

a) l'unificazione per il buon rendimento dell'azienda, mediante scambi e compensi di terreni e una legislazione adeguata della proprietà famigliare agraria oggi troppo frammentaria;

b) l'assistenza tecnico - agricola esercitata da elementi residenti sul luogo ed aventi ad esempio delle mansioni di insegnamento nelle scuole locali di cui alcune potranno avere carattere agrario;

c) il potenziamento da parte delle autorità della vita economica mediante libere cooperative di produzione e consumo;

4) il potenziamento delle industrie e dell'artigianato, affidando all'amministrazione regionale cantonale, anche in caso di organizzazione collettivistica, il controllo e l'amministrazione delle aziende aventi carattere locale;

5) la dipendenza dall'amministrazione locale delle opere pubbliche a carattere locale e il controllo di tutti i servizi e concessioni aventi carattere pubblico. Questi principi, noi rappresentanti delle Valli Alpine vogliamo vedere affermati da parte del nuovo Stato Italiano, così come vogliamo che siano affermati anche nei confronti di quegli italiani che sono e potrebbero venire a trovarsi sotto il dominio politico straniero.

Ecco dunque i principi del federalismo scritti da uomini della resistenza delle valli alpine, e recepiti poi dalla Costituzione Italiana nel titolo V.

Il titolo V della Costituzione è stato poi riformato e confermato con il referendum del 2000, poi la successiva riforma non è stata confermata dal referendum 2006 sulla devolution... ma non si può stare con le mani in mano! E' necessaria una azione politica per attuare finalmente appieno i principi della carta costituzionale su autonomia e federalismo fiscale così come detto nella carta di Chivasso e non un'autonomia basata su nuovi tributi comunali e regionali, in aggiunta a quelli erariali, come si è ipotizzato, ma su una VERA, DECENTE, RAGIONEVOLE, RESPONSABILE COMPARTECIPAZIONE ai tributi erariali: dunque non nuove tasse ma la distribuzione diversa di quelle esistenti così che veramente una parte del prelievo fiscale ritorni ai territori da cui proviene e lì venga utilizzato. Occorre che dalla posizione di attesa dei trasferimenti statali si passi come Comuni, alla posizione di esigenza dei fondi versati dagli abitanti di un territorio, anche in relazione alle aumentate competenze e responsabilità che gravano sui Sindaci. Non si può rispondere ai nostri concittadini con tempestività, efficacia ed efficienza senza risorse garantite

Nel panorama politico attuale vi sono alcune proposte, la proposta Realacci, disegni di legge regionali sia del cons. Ricca sia dell'ass. Deorsola, vi sono proposte e azioni ANCI, Lega Autonomie, UNCEM, quindi il dibattito si fa vivace, ma occorre concretezza definendo il quantum di risorse sostenibili per i comuni e per i territori montani. Vi è anche un programma politico nazionale e alcuni articoli della finanziaria che sugli Enti Locali parlano di rigore, compartecipazione dinamica, imposta di scopo, decentramento catastale, finanziamenti per i piccoli comuni e con popolazione anziana e/o infantile... tutte proposte di cui discuteremo nel corso della mattinata. A conclusione si stilerà un documento finale. E ora la parola, nell'ordine, all'Ass. re Regionale Sergio Deorsola al presidente UNCEM Lido Riba, al vicepresidente ANCI Celeste Martina e al presidente Lega Autonomie Umberto D'Ottavio. A tutti voi grazie per la vostra presenza"

A) Intervento di Sergio Deorsola Assessore Regionale al Federalismo - sintesi per punti

  • Occorrono forme associative (nuove funzioni svolte insieme) - cofinanziamento mirato - semplificazione amministrativa
  • Esempio della Provincia montana (Verbano Cusio Ossola) - risistemazione istituzionale per offrire a tutti costi accettabili senza incremento di spesa
  • DDL Piccoli Comuni (Proposta Ricca)
  • Azioni per attuare il federalismo:
  1. trasferimenti anticipati per non pagare l'interesse per le anticipazioni di cassa
  2. mantenere i fondi nei luoghi di produzione del reddito;
  3. diversa definizione delle singole autonomie locali... ma anche rispetto dei tempi nei trasferimenti

B) Intervento di Lido Riba Presidente UNCEM Piemonte - sintesi per punti

  1. "Importanza politica della Carta di Chivasso.
  2. PIL alto in altre zone alpine orientali (Slovenia, Friuli, Austria) e cantonali (Svizzera e Germania)
  3. lavorare su un sistema politico istituzionale diverso dall'attuale, sul solco della Costituzione
  4. il volontariato sociale, che è l'insieme dei consiglieri comunali, rappresenta la difesa del territorio
  5. ruolo delle C.M. che non devono essere unioni di comuni, aggregati di enti locali, ma agenzie di sviluppo del territorio


C) Intervento di Celeste Martina Anci Piemonte Consulta Piccoli Comuni - sintesi per punti

  1. Relaziona sulla riunione della Consulta dei Piccoli Comuni tenutasi a Roma il 19 febbraio 2007
  2. La burocrazia statale sinora non ha recepito il concetto di autonomia
  3. Ruolo dei Sindaci delle realtà montane ad esempio nelle C.Montane e nelle Unioni di Comuni
  4. Piccoli Comuni risorsa o spreco? Sono 4000/5000 in Nord Italia. Contano solo i grandi Comuni?
  5. La consulta sui piccoli Comuni ANCI appoggia il progetto di legge sui Piccoli Comuni.
  6. Annuncia il Salone dei Piccoli Comuni che si terrà al Lingotto il 19/20 marzo pv.


D) Intervento di Umberto D’Ottavio Presidente Lega Autonomie Locali - sintesi per punti

  1. La Lega organizza tutti gli Enti Locali, consorzi, facendo un lavoro su una proposta politica
  2. La prima bozza della finanziaria ha bloccato tutti, ma poi è stata trasformata, ed ora occorre pensare a che cosa servono le nostre istituzioni: non tutti devono fare tutto, occorre specializzarsi
  3. il referendum ha comunque lanciato un segnale: meno centralismo e più attenzione alle autonomie locali
  4. il disegno di legge di riforma delle autonomie locali riguarda anche le Provincie
  5. distinguere i ruoli, attribuire ai comuni alcune cose, affrontando il discorso delle tasse, e ad altri enti affidare altro
  6. discorso delle tasse: - tasse patrimoniali ai Comuni - tasse reddito delle persone fisiche alle Regioni, - IVA allo Stato
  7. attualmente la Provincia ha il PRA, RCA auto, ATO, la proposta è di incassare parte del bollo auto



Dibattito e interventi del pubblico

  1. Lombardo, Sindaco di Ostana affronta la questione PRGI, la legge 482 e relativi finanziamenti,
  2. Laura Zoggia, sindaco di Porte ricorda che il ministro Fioroni ha garantito il mantenimento delle scuole e la messa in sicurezza degli edifici scolastici
  3. Bruno Lazzarini, sindaco di Roure interviene sulla questione accorpamento parchi e SIC ovvero un territorio non più di competenza dei comuni, - auspica la defiscalizzazione del territorio montano e la possibilità di multilavoro per i giovani che decidono di risiedere in montagna.
  4. Laura Balzani, consigliere comunale e ass.re Cultura C.M. sottolinea la frammentazione dei Comuni e la necessità di lavorare come sistema, auspica che le risorse siano trattenute sul posto, propone la costituzione di un movimento politico trasversale per l'Autonomia Democratica delle Alpi .
  5. Wilma Tron, ass.re Turismo e commercio Perosa Argentina osserva che i piccoli comuni e le piccole aziende hanno gli stessi problemi di sopravvivenza in un determinato luogo. Occorrono norme adatte ai luoghi dove si vive con risvolti diversi tra centro e periferia.
  6. Gaetano Rossi, vice sindaco di Perosa Argentina si domanda che fare per attirare e trattenere la gente in montagna: abolire l'ICI nei paesi di montagna?

  • Conclusioni a cura dell'On. Giorgio Merlo - sintesi per punti
  1. Proposta legislativa (legge delega) sul federalismo fiscale
  2. Nuovi tributi di scopo
  3. Istituzione città metropolitane: fuori Torino non ha senso
  4. Non diminuire le rappresentanze comunali


Al termine dell'incontro si propone un documento delle realtà locali piemontesi per attuare un reale federalismo fiscale che ponga gli Enti Locali nelle condizioni di operare con responsabilità, impegno, certezza di risorse, per lo sviluppo del territorio di competenza.

Tale documento verrà pubblicato sul BLOG e inviato ad amministratori per la sottoscrizione e l'invito al proseguimento del dibattito sul web.

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